DAVONKOMMEN – Roman Bucheli – Neue Zürcher Zeitung

Das Leben beginnt mit einem Rauswurf


Fabio Andina erzählt in seinem bewegenden Roman, wie ein verstossener Ehemann wieder Halt findet


ROMAN BUCHELI


Irgendwann kommt der Tag, an dem der Mann aus dem Haus geworfen wird. Nach acht Jahren Ehe reicht es der Frau, er kann gerade noch das Nötigste zusammenpacken, der vierjährige Sohn bleibt zurück. Und er steht auf der Strasse. Das Ende hat sich abgezeichnet, der Rauswurf kommt dann aber doch überraschend und rabiat. Auf so etwas ist niemand vorbereitet, nicht innerlich und nicht in praktischer Hinsicht.


Auch der Erzähler in Fabio Andinas Roman «Davonkommen» ist als verstossener Ehemann ein Anfänger im neuen Leben. Nun erlebt er eine Form der Obdachlosigkeit, bei der ihm zwar nicht das Dach über dem Kopf, aber doch jeder tiefere Sinn und Zweck im Leben abhandengekommen ist.


Der tägliche Kleinkrieg


Von dieser Mühsal, sich im Alltag wieder zurechtzufinden, erzählt Andinas Roman, der weniger eine fortlaufende Erzählung als vielmehr eine lange Folge kurzer Momentaufnahmen darstellt. In diesen journalartigen Aufzeichnungen spiegelt sich darum auch die Lebenssituation: Nichts hängt mehr zusammen, alles zerfällt in lose Lebensfragmente.


So vagabundiert denn der Erzähler mehr durch seine Tage und Wochen, als dass er zielgerichtet sein Leben in die Hand nehmen könnte: Als arbeitsloser, freiberuflich tätiger Kameramann ist er auf Gelegenheitsjobs angewiesen, bald hier und bald dort kann er eine Aufgabe übernehmen, doch nichts Beständiges, immer auf Abruf und immer der Willkür unzuverlässiger Auftraggeber ausgeliefert. Es folgen ausserdem Termine bei der Scheidungsanwältin, dann der tägliche Kleinkrieg mit der Ehefrau im Streit um das Sorgerecht und die Besuchszeiten beim Kind.


Allmählich nur kehrt etwas Ruhe ein in dieses neue Leben. Der Erzähler wohnt nun in einem Tessiner Bergdorf, wo er als Kind mit den Eltern jedes Jahr die Ferien verbracht hatte. Es wird sein neues Basislager, von hier aus fährt er fast täglich mit seinem Volvo in die Stadt, hierher bringt er seinen Sohn, wenn er ihn ein paar Tage zu sich nehmen darf. Es sind seine schönsten Stunden. Wenn das Kind bei ihm ist, kommt er wieder zu sich.


Der Tessiner Schriftsteller Fabio Andina hat vor drei Jahren mit seinem ersten ins Deutsche übersetzten Roman, «Tage mit Felice», einen bemerkenswerten Erfolg erzielt.Während einer Woche begleitete darin der Erzähler den alten Felice Tag für Tag auf seinen kurzen Gängen durchs Dorf, hinunter ins Tal, vor allem aber täglich am frühen Morgen hinauf zu einem Wasserloch, wo der Neunzigjährige bei jeder Jahreszeit ein kurzes Bad nimmt. Schon in jenem Roman gab es diskrete Andeutungen, dass dem Erzähler ein Unglück widerfahren sein könnte und dass er in den Bergen eine Zuflucht gesucht hatte. Nun lesen wir im Roman «Davongekommen», der im italienischen Original vor «Tage mit
Felice» erschienen war, gleichsam die Vorgeschichte.


Zwei Bücher, Rücken an Rücken


Man muss «Tage mit Felice» nicht kennen, um diesen neuen Roman von Fabio Andina lesen und schätzen zu können. Die Geschichte dessen, der aus dem Haus geworfen wurde und sich nun in einem neuen Leben zurechtfinden muss, mehr noch, der sich geradezu ein anderes Leben erschafft, ist in sich selber eindringlich und bewegend genug. Denn gebannt folgt man dem jungen Mann, der sich Stück für Stück wieder neu zusammensetzt. Intuitiv hat er verstanden, dass er als Schiffbrüchiger des eigenen
Lebens wieder Halt finden kann, indem er seine Tage in kurzen Aufzeichnungen festhält.


Wer nun allerdings die beiden Bücher nebeneinander betrachtet, erkennt die enorme Wandlungsfähigkeit und erzählerische Virtuosität von Fabio Andina. «Davonkommen» erzählt von einer wilden Hektik und ist selber in kurzatmigem Duktus geschrieben, während «Tage mit Felice» der Roman einer stillen Entschleunigung ist.


Es ist, als stünden die beiden Bücher Rücken an Rücken, als erzählten sie von einem Vorher und einem Nachher. Es spielt auch gar keine Rolle, in welcher Reihenfolge man nun die Romane liest.
Es sind siamesische Zwillinge, die sich auf sonderbare Weise ganz und gar nicht ähnlich sehen. Und dann wundert man sich nur immer wieder, dass ein solches literarisches Talent hierzulande so lange
hat unbemerkt bleiben können. Dafür ist Fabio Andina nun gleich noch einmal neu zu entdecken.

ITA – traduzione Deepl

La vita inizia con l’essere buttati fuori

Il commovente romanzo di Fabio Andina racconta come un marito ripudiato ritrovi il suo cammino

ROMAN BUCHELI


A un certo punto arriva il giorno in cui il marito viene cacciato di casa. Dopo otto anni di matrimonio, la moglie ne ha abbastanza, lui riesce a malapena a mettere in valigia lo stretto necessario, il figlio di quattro anni viene lasciato indietro. E lui si ritrova per strada. La fine era prevedibile, ma lo sfratto arriva a sorpresa ed è brutale. Nessuno è preparato a una cosa del genere, né interiormente né in senso pratico.

Anche il narratore del romanzo “Davonkommen” di Fabio Andina è un principiante nella sua nuova vita di marito emarginato. Ora sperimenta una forma di senzatetto in cui, pur non avendo un tetto sulla testa, ha perso ogni significato e scopo più profondo della vita.


La piccola guerra quotidiana

Il romanzo di Andina, che non è tanto una narrazione continua quanto una lunga serie di brevi istantanee, racconta questa lotta per ritrovare la propria strada nella vita quotidiana. Questi appunti, simili a un diario, riflettono quindi anche la situazione della vita: nulla è più coerente, tutto si disgrega in frammenti di vita.

Così il narratore vagabonda più nei suoi giorni e nelle sue settimane di quanto non riesca a prendere intenzionalmente il controllo della sua vita: Come cameraman disoccupato e freelance, dipende da lavori saltuari: presto qui e presto là può assumere un incarico, ma niente di permanente, sempre a disposizione e sempre alla mercé di clienti inaffidabili. Ci sono anche gli appuntamenti con l’avvocato divorzista, poi la piccola guerra quotidiana con la moglie nella disputa per l’affidamento e gli orari di visita del bambino.

Solo a poco a poco torna un po’ di pace in questa nuova vita. Il narratore vive ora in un villaggio di montagna in Ticino, dove da bambino trascorreva ogni anno le vacanze con i genitori. Diventa il suo nuovo campo base, da qui va in città quasi ogni giorno con la sua Volvo, qui porta suo figlio quando può portarlo con sé per qualche giorno. Queste sono le sue ore più belle. Quando il bambino è con lui, torna a se stesso.

Tre anni fa, lo scrittore ticinese Fabio Andina ha ottenuto un notevole successo con il suo primo romanzo tradotto in tedesco, “Tage mit Felice” (“Giorni con Felice”), in cui il narratore accompagnava giorno dopo giorno il vecchio Felice nelle sue brevi passeggiate attraverso il villaggio, giù nella valle, ma soprattutto ogni giorno al mattino presto fino a una pozza d’acqua dove il novantenne fa un breve bagno in ogni stagione. Già in quel romanzo c’erano accenni discreti al fatto che la sfortuna avrebbe potuto colpire il narratore e che egli avesse cercato rifugio sulle montagne. Ora, nel romanzo “Davongekommen”, che è stato pubblicato nell’originale italiano prima di “Tage mit
Felice”, leggiamo il prequel, per così dire.

Due libri, uno dietro l’altro

Non è necessario conoscere “Giorni con Felice” per leggere e apprezzare questo nuovo romanzo di Fabio Andina. La storia di una persona che è stata cacciata di casa e che ora deve trovare la sua strada in una nuova vita, e ancor più, che virtualmente si crea un’altra vita, è già di per sé ossessionante e commovente. Incantati, si segue il giovane mentre si ricompone pezzo per pezzo. Intuitivamente, ha capito che può ritrovare il suo posto come naufrago, può ritrovare la sua vita, può ritrovare la sua strada scrivendo le sue giornate in brevi note.

Tuttavia, se ora si guardano i due libri uno accanto all’altro, si riconosce l’enorme versatilità e il virtuosismo narrativo di Fabio Andina. “Davonkommen” racconta di un ritmo frenetico e sfrenato ed è scritto in uno stile breve, mentre “Tage mit Felice” è il romanzo di una tranquilla decelerazione.

È come se i due libri stessero uno dietro l’altro, come se raccontassero un prima e un dopo. Non importa in quale ordine si leggono i romanzi. Sono gemelli siamesi che sembrano stranamente dissimili. E poi ci si stupisce sempre che un tale talento letterario sia potuto passare inosservato in questo Paese per così tanto tempo. Ma ora Fabio Andina può essere riscoperto ancora una volta.


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: