Sei tu, Ticino?

C’è il falegname Andrea tormentato da un amore non corrisposto, e c’è quel porocristo d’un Alfio con la sua motofalciatrice rossa della Bucher. C’è il Teo, amante della montagna con una missione da compiere e c’è la quattordicenne Michela che ha appena cominciato a fumare.

E poi c’è chi è finito in galera, chi si è attaccato alla bottiglia, chi è sfegatato per le BMW e i Dire Straits e chi bestemmia che la terra è gelata e non riesce a scavare la fossa al cimitero.

Dalle serene cime delle montagne alla brulicante vita del fondovalle, dai paesi di campagna confinanti con l’Italia all’anonimo traffico cittadino, nella sua mescolanza di ritmi e di toni, le storie di Sei tu, Ticino? (Rubbettino, 2020) rivelano un mondo innocente, bugiardo, violento, poetico, ipocrita, idilliaco e malato.

Sette racconti che partono dai quattro angoli di quel territorio alpino per convergere schietti e ironici nelle pagine di questa raccolta dal sapore forte che raschia in gola.

Recensione di Carlotta Bernardoni-Jaquinta, Viceversaletteratura.ch

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